Firenze: c'è vita a Nord Ovest

Itinerari nella piana


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Il paradosso del Pil: in Usa sta frenando ma il benessere cresce con la sanità meno cara

Il calo delle tariffe assicurative deprime il Prodotto interno americano: meno 2,9%. È uno degli effetti della riforma di Obama ma né la stampa né i mercati drammatizzano

NEW YORK – “Perché il Pil puzza e perché nessuno ci fa attenzione”: con questo titolo colorito il Wall Street Journal riassume le reazioni delle Borse alla notizia di una presunta “frenataccia” dell’economia americana. Meno 2,9%, il Pil nel primo trimestre di quest’anno. Un dato pessimo, mette l’America “in rosso” dopo cinque anni di ripresa, la sbatte dietro ai malati cronici dell’eurozona.É il peggiore dato dal primo trimestre del 2009, quando gli Stati Uniti erano ancora nel mezzo della recessione. Ma questa revisione del Pil ha lasciato indifferenti i mercati e gli esperti.L’unica vittima? La credibilità stessa del Prodotto interno lordo come indicatore sullo stato di salute dell’economia.

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La Cina manda in pensione il Pil: ambiente e povertà per misurare la qualità della vita

Cambia il paradigma per le misurazioni economiche, e a sorpresa è Pechino a fare i primi passi: la provincia di Fujian, che vive di export e manifatturiero, sostituirà il Prodotto lordo con indici su agricoltura e protezione dell’ambiente. Hebei ha già attuato la svolta con un piano anti-povertà. Il “dovere primario” non è più la crescita alla vecchia maniera, ma la protezione degli acri di foresta. Anche se qualche dubbio resta.

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Lucciole per lanterne – Crisi economica o ingiustizia sociale?

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1) CRISI

crii (ant. crie) s. f. [dal lat. crisis, gr. κρισις «scelta, decisione, fase decisiva di una malattia», der. di κρίνω «distinguere, giudicare»] – Nel linguaggio economico, spec. nell’economia classica, il termine designa propriamente la fase del ciclo economico che è conseguenza del verificarsi di una situazione di sovrapproduzione generalizzata, le cui caratteristiche fondamentali sono il passaggio rapido dalla prosperità alla depressione, il calo della produzione, una diffusa disoccupazione, prezzi tendenzialmente decrescenti, bassi salari e una contrazione dei profitti.

Questa la definizione di crisi – economica – che riporta Treccani. Ma siamo sicuri che di crisi si tratti e non di altro?

Recentemente, il Credit Suisse ha pubblicato un interessantissimo report sulla ricchezza nel mondo. Non stiamo parlando di un pericoloso economista marxista e quindi sovversivo per antonomasia. Stiamo parlando di una società svizzera, fondata nel 1856 con sede a Zurigo, di una società di servizi finanziari di livello mondiale, una banca privata d’affari che gestisce una quantità di denaro di poco meno della metà del prodotto interno lordo italiano.

Bene, in questo rapporto si dice, con assoluta serenità, che nel 2012 in Italia i milionari (cioè quelli che nel 2012 hanno guadagnato più di un milione di euro) sono aumentati del 9,5 percento. Erano 1.412 mila alla fine del 2011 Continua a leggere