Il mondo della moda si adegua all’arrivo di iPhone 6 Plus. Marchi importanti di abbigliamento e designer di pantaloni e jeans pensano di ingrandire le tasche dei propri indumenti, così da poter ospitare senza preoccupazioni iPhone 6 Plus. Continua a leggere
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Luci dalla Cina. Cotton e la via crucis del blue jeans
Mercoledì 8 ottobre nella sala tre del Cinema Massimo di Torino, abbiamo potuto assistere, Continua a leggere
Cina: SOS dai campi dell’orrore
Un biglietto cucito in un paio di Jeans. Un’etichetta modificata per gridare al mondo intero lo sfruttamento e la disperazione. Una lettera per chiedere aiuto a un destinatario sconosciuto. Messaggi nascosti che arrivano dalle zone più remote della Cina a ricordarci il lato oscuro del benessere. Sono le grida silenziose degli schiavi moderni. Continua a leggere
Primark, sulle etichette le disperate richieste d’aiuto dei lavoratori cinesi sfruttati
Primark, gigante britannico dell’abbigliamento a poco prezzo, è di nuovo protagonista dei titoli di quotidiani inglesi e tedeschi, questa volta in seguito a richieste d’aiuto e messaggi di denuncia nascosti nelle etichette di diversi capi.
Immaginate di entrare in un negozio alla ricerca di abitini primaverili, stampe floreali e prendisole a poco prezzo, e di tornare a casa con una disperata richiesta d’aiuto cucita sull’etichetta. Come riportano il Sueddeutsche Zeitung e numerosi quotidiani britannici, questo è accaduto
Un test su 13 marche di jeans
Inchiesta su 13 note marche di jeans: solo sei hanno permesso l’accesso alle loro fabbriche di produzione.
I problemi sociali e ambientali sono numerosi in questo settore che sforna ogni anno miliardi di capi.
Ogni anno le fabbriche di Cina (il maggior produttore al mondo), Turchia, Bangladesh e altri paesi di jeans ne sfornano
ben 5 miliardi di capi. Vero e proprio fenomeno della moda a partire dal 1950, il celebre denim blu ormai si declina nelle tinte più svariate. Ma continua ad avere due facce, una chiara e una oscura. Quella chiara la conosciamo bene: dinamico, poco impegnativo, facile da indossare e abbinare. Il lato oscuro sono le condizioni di lavoro degli operai che lo producono e le ricadute nefaste sull’ambiente di quest’industria gigantesca. Continua a leggere
Costi a confronto: produrre una camicia di jeans in Bangladesh o negli Stati Uniti?
Composizione del prezzo di un jeans proveniente dal Bangladesh
Sul prezzo finale (22 dollari) incidono:
Materia prima (fabric): 17.9%
tessuto (primary fabric): 17% ricamo (embroidery): 0.7%
Finiture: 4.8%
cerniera (zipper): 0.7% bottone: 0.3% rivetti: 0.7% etichetta: 0.5%
hanger (gruccia): 1% etichetta della scatola: 0.9% filo e altri materiali: 1.4%
Altro: 5.1%
pubblicità (commercial): 1.3% lavaggio: 3.4% nolo: 0.4%
Costi di produzione: 5.3%
costi di fabbrica: 4,1% profitto del fabbricante/ Sepal Group: 1.2%
Spedizione: 19.7% Continua a leggere
Senza fiato per i jeans: i rischi per la salute nelle fabbriche di jeans in Cina
“Ogni individuo ha diritto alla vita, al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro…” (Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo) Continua a leggere
Una scheda di analisi di uno spot pubblicitario
Caterina Trevisan, Daria Trevisiol, Laura Acampora – Istituto Statale “Marco Belli” (Portogruaro) – anno scolastico 2011/2012
Maggiori informazioni sul sito www.issuu.com
SCHEDA DI ANALISI DI UNO SPOT PUBBLICITARIO
1.Componenti fondamentali del messaggio pubblicitario:
a) lo spot che noi presentiamo fa parte della campagna per la nuova collezione di Armani 2010. Vista la sua durata, superiore alla norma, non sarà mai mandato in onda nelle reti televisive. È stato però trasmesso al cinema.
b) il target è costituito da giovani donne e adolescenti che appartengono Continua a leggere